Io sono molto conosciuto ma i termini del mio trattamento mi impediscono di rivelare in che ambito. In realtà, mi correggo. I molteplici talenti che posseggo, sono piuttosto erudito, mi portano a non riuscire a riconoscere il motivo per cui sono famoso. Questo significa che quando partecipo ad un party, ad esempio, lo trovo estenuante. Ho partecipato ad una festa di un amico proprio ieri sera. Ha una casa splendida e vicina alla mia ma non dello stesso valore. Ad ogni modo, ogni volta che arrivo sono assediato da tutti quelli che vogliono la mia attenzione. La prima persona con cui parlo vuole sapere di tutti i miei successi ma sono consapevole che qualcuno sta guardando nella mia direzione e vorrebbe ascoltare. Questo causa un dilemma. La persona che sto intrattenendo è chiaramente immersa nel mio monologo ma vedo altri che vorrebbero beneficiare della mia presenza e devo provvedere anche a loro.
Qualche volta è semplice e una piccola folla si raduna ad assistere alle mie polemiche facendo “Ooooh, ahhhh”, ma di solito devo passare persona per persona lungo tutta la stanza. Spesso penso che dovrei fare un bollettino di ciò che sto facendo al momento e distribuirlo. Almeno in questo modo potrei raggiungere tutti. Odio pensare di aver lasciato fuori qualcuno.
La mia ragazza solitamente si lamenta che sto parlando con tutte le altre donne tranne che con lei ma lei non capisce, non ha la stessa attenzione che ho io. Non è certo colpa mia, no? Si lamentava anche di avermi trovato nella camera da letto con una ragazza. Noi stavamo solo parlando ma arriva lei a controllarmi. Può essere molto oppressiva a volte e allora la devo rimettere al suo posto. Lo farò quando saremo a casa, non mi piace lavare i panni sporchi in pubblico. Non tutto era perduto nonostante la sua interruzione, ho avuto il numero di telefono della ragazza e sono riuscito a ritrovarla su Facebook, tu mi scuserai se ho falene fluttuanti che hanno bisogno che venga mostrata loro la luce.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR