CIECO O STUPIDO?

Noi amiamo triangolare. Tre è il numero magico. Tu, io e qualcun altro o qualcos’altro. Un’altra vittima? Un rivale? Un leale luogotenente? Una nuova prospettiva? Una persona immaginaria? Un evento temuto? Un oggetto inanimato? Ci sono così tante combinazioni di triangolazione che sono disponibili per noi ed ognuna ha i propri vantaggi e ricompense per la loro applicazione da parte nostra. In questa equazione ci saremo sempre noi, ci sarai sempre tu e poi ci sarà un terzo elemento.

Una delle nostre efficaci manipolative triangolazioni coinvolge i “normali”. Queste sono persone che non sono né empatici o narcisisti ma gente che è generalmente rispettabile, ragionevole e per la maggior parte gentile che potrebbe appartenere ai vostri sostenitori, potrebbero essere membri della nostra facciata ma qualunque cosa siano non sono voi e non sono noi. Queste sono persone a cui ti rivolgi quando non riesci più a sopportare ciò che ti sta accadendo.

Quando non riesci a capire cosa succede. Quando la confusione diventa soverchiante. Quando inizi a sentire che c’è qualcosa che non va. Ti rivolgi a questi normali nella speranza che ti possano aiutare, che capiscano i tuoi drammi e/o offrano qualche idea. Questo viene ottenuto raramente perché incontri delle risposte che ti lasciano lì a domandarti se la persona con cui hai appena parlato sia cieca o stupida. Qui ci sono dieci esempi di questo tipo in azione.

1. Non ci credo.

Vittima – “È cattivo con me, non mi lascia mai fare nulla autonomamente, urla e mi insulta in modi terribili”.

Normale – “Davvero? non me lo immagino Nigel a comportarsi così, è sempre così amorevole e amichevole ogni volta che lo vedo. Non posso credere che lo abbia fatto”.

2. Te la stai andando a cercare?

Vittima – “Sono stanca che lui mi controlli. Cerco di affermare me stessa, sai, mettere qualche confine, ma mi dice continuamente di tacere, calmarmi e fare ciò che vuole senza nessuna considerazione verso di me”.

Normale – “Beh mia cara sei sempre stata aggressiva, forse lo stai provocando ed ecco perché si sta comportando in questo modo. Non voglio essere scortese ma hai un bel caratterino, lo sai”.

3. Non ricominciare

Vittima – “Lo ha fatto di nuovo. Scomparsa. L’ho chiamata all’inizio di ogni ora e non ha risposto. Non so il motivo. Cioè, tutto sembrava andare bene quando ci siamo alzati stamattina, mi ha sorriso e mi ha chiesto se volevo una tazza di te (analisi dettagliata di esempi di ogni parola e interazione da allora in poi)”.

Normale – Occhi assenti, pensa tra sé: ” Non di nuovo. Sono stanco di ascoltare queste cose. Parleranno di nuovo entro domani. Si preoccupa per nulla”.

4. Mi dispiace per lui

Vittima – “Così ha fatto questo, poi quest’altro, poi di nuovo questo e lo fa sempre lo sai. È orribile, orribile ti dico. Non so che fare. Oh, ha fatto proprio questo, e un po’ di quello”.

Normale – Pensa tra sé: ” Mi dispiace per lui che deve sopportare una nevrotica come lei. Ecco perché è scappato per qualche giorno, probabilmente aveva bisogno di pace e tranquillità”.

5. Qualcuno sta esagerando

Vittima – “È la pura verità, mi ha chiusa in camera e ha minacciato di dare fuoco alla casa con me dentro e l’ho sentito ridere mentre me lo diceva. Continua a minacciare di uccidermi. Mi chiama al lavoro e fa commenti riguardo a quanto siano inaffidabili i miei freni e ride e mette giù”.

Normale – Pensa tra sé “Sì certo, nessuno fa una cosa simile, apprezzo la mia amica ma è un po’ una in cerca d’attenzioni. Un giorno sì e uno no c’è una di queste storie”.

6. Non la penso così.

Vittima – “Così ha detto che se non lo avessi fatto avrebbe detto a tutti in chiesa che andavo a letto con il parroco e che avrebbe postato delle mie foto su internet”.

Normale – “Chi Norman? Non esiste, è un uomo così solido e rispettabile. Non penso farebbe mai una cosa simile. No, lo conosco da anni, non farebbe mai una cosa così”.

7. Lui l’aveva detto che lei era pazza

Vittima – “Mi ha nascosto la borsa così non posso uscire, mi dice cosa posso o non posso mangiare, non mi concede più di un minuto nella doccia e rimane a guardarmi mentre mi lavo. Mi segue per tutta la casa e continua a fissarmi, posso perfino percepire che mi sta osservando quando riesco a sgattaiolare fuori per un po’. Lo so che mi sta seguendo”.

Normale – Pensa tra sé “Proprio come diceva Neil. Ha detto che stava perdendo la ragione e se ne usciva con queste storie di fantasia. È sinceramente preoccupato per lei e ora vedo perché. Povera creatura. E poveretto anche lui”.

8. Alti e bassi

Vittima – “Qualche volta non mi parla per giorni interi. Se ne sta solamente lì seduto con il muso e mi ignora. È orribile. Odio questa cosa”.

Normale – “Oh sai come sono gli uomini. Lo fanno tutti prima o poi. Fa parte degli alti e bassi di una relazione, semplicemente ignoralo e fai le tue cose, cambierà presto idea, vedrai”.

9. Non Coinvolgermi

Vittima – “Ciao sono io, posso venire a trovarti? Ho bisogno di parlare con qualcuno. Lo sta facendo ancora. Ha passato le ultime due ore urlandomi contro e lanciandomi piatti in cucina. Non ne posso più, non so cosa fare”.

Normale – “Mi piacerebbe aiutarti ma io… Ho un appuntamento. Guarda devo andare; ti chiamerà dopo”. – Non mi farò risucchiare nei loro drammi domestici ho la mia vita a cui pensare.

10. Non ne ho la più pallida idea.

Vittima – (Dopo un’interminabile descrizione di un catalogo di comportamenti assurdi e strani) “Quindi che ne pensi, cosa devo fare? non posso andare avanti così”.

Normale – “Non so davvero cosa dire, non riesco proprio a capire perché sarebbe amorevole con te una settimana e poi orribile in quella seguente, c’è qualcosa che non quadra. Forse se vi foste messi seduti insieme e aveste cercato di far funzionare le cose”. (non ho la più pallida idea di cosa stia succedendo qui).

Nessuno dei “normali” si gira verso di te e dice,

“Sei stato maltrattato da una persona disturbata”

oppure

“Sei stato intrappolato da un narcisista”

Piuttosto quando descrivi il comportamento ad un “normale” incontri una o più delle risposte spiegate sopra. Noi sappiamo che è così. Sappiamo che ti lascerà ferito, disorientato e privo dell’aiuto e della comprensione di cui hai così disperatamente bisogno. Perché la gente risponde in questo modo?

1. Mancanza di conoscenza. Fortunatamente per la nostra specie, poche persone conoscono davvero cosa siamo e cosa facciamo.

2. Non andiamo in giro con un cartello messo attorno al collo che afferma “sono un narcisista abusante”. Ci mimetizziamo. La gente pensa che psicopatici e sociopatici si manifestino come qualche pazzo assassino dotato di ascia. Non è così.

3. La gente per quanto gentile non è empatica come te. Quindi, c’è un limite di tempo e risorse che applicheranno per aiutarti. Le persone sono proiettate su se stesse e gli importa molto di più della propria vita che della vostra.

4. La facciata. Il nostro fascino e magnetismo fa sì che la gente creda che siamo persone meravigliose e rispettabili. Questa facciata è difficile da infrangere.

5. Le tue abilità di reazione sono consumate e tu sei distrutto. Questo ti fa apparire sconvolto, isterico e quindi in linea con l’immagine che abbiamo diffuso che tu sei Il Matto.

6. Una vita tranquilla. La gente non ama i conflitti. Vogliono persone armoniose e non vogliono essere coinvolti dai problemi altrui.

7. Dietro la porta chiusa. Le persone adottano sempre il punto di vista secondo cui ci sono sempre due versioni di un’unica storia. Ti ascolteranno ma penseranno che è facile che ci sia qualche spiegazione il che significa che non è così male come lo fai sembrare. Stai provocando l’abusante, te la stai cercando, sei troppo suscettibile e prendi le cose nel modo sbagliato. Il “normale” pensa che la vita potrebbe essere differente dietro la porta chiusa di casa.

8. La gente vuole che le altre persone stiano tranquille e quindi al fine di preservare la pace suggeriranno che il comportamento non è così brutto come è stato detto e spingeranno la vittima ad andare a casa e sistemare le cose, inconsapevoli che non si tratta di qualcosa che può essere sistemato con una chiacchierata e una tazza di tè.

9. I racconti di abusi e terribili maltrattamenti sembrano cose inverosimili che il normale non riesce a credere. Non ne hanno esperienza e in combinazione con l’esistenza della facciata semplicemente non riescono a capire come qualcuno possa comportarsi in quel modo.

Tutto questo finisce nel tuo tentativo senza successo di persuadere la gente cosa che diventa ancora più frustrante e stressante per te. Naturalmente, sappiamo bene di come la gente risponderà alle tue proteste e la mancanza di comprensione e conoscenza riguardo alla nostra specie ci permette di passare inosservati, muoverci liberamente e continuare a comportarci in questo modo senza essere puniti. Vieni lasciato a domandarti se l’ascoltatore è cieco o stupido. Non è stupido. Ma è cieco riguardo a ciò che siamo realmente.

Proprio come lo eri tu.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR